Giorgio Cenedese

Nato il 24 marzo 1944, da sempre vive a lavora a Breda di Piave.
Fin da bambino dimostra notevoli doti artistiche, ma le difficoltà dell'immediato dopoguerra gli impediscono di intraprendere adeguati studi che gli permettano di perfezionare le sue abilità, che invece continua a coltivare da autodidatta. Inizia a dipingere nel 1970. Fin dalle prime mostre si fa apprezzare per le sue tele che riproducevano più che altro paesaggi di campagna, di quello stesso suo ambiente di vita fatto di cose semplici e naturali, che molto assomigliano tuttora al suo modo di porsi.
E' così che, con il suo pennello, comincia a dar vita a contorte viti, modellate dall'alternarsi delle stagioni e dall'adattamento nel tempo, quasi a voler simboleggiare la metafora della vita. Altre volte i soggetti sono i suggestivi paesaggi d'acqua, di cui Breda di Piave è molto ricca.
Nel frattempo matura sia come pittore che come uomo, la sua arte comincia a scavare nel suo animo, nella sua dimensione spirituale, comincia ad appassionarsi di volti, ma soprattutto delle emozioni che questi lasciano trasparire e che sempre più abilmente il suo pennello riesce a riprodurre con sfumature e tocchi particolari. La sofferenza di questo suo Cristo in croce ne è sicuramente la riprova, così come lo sono i ritratti di tanti altri grandi personaggi della storia, dei quali il pennello di Giorgio Cenedese con grande maestria riesce ad esaltarne i tratti e l'espressività.
Giorgio Cenedese, pur avendo già raggiunto grandi soddisfazioni per i suoi meriti artistici, non è però un artista capace di vivere sugli allori, la sua ricerca interiore è in continua evoluzione e la sfida con sè stesso è sempre aperta. Si è davvero messo alla prova quando ha voluto provare a riprodurre "La Gioconda" del grande Leonardo Da Vinci, ma le sue ambizioni vanno ancora oltre. Il suo pittore preferito, per chi non lo sapesse, è il Caravaggio.

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